Il mercato delle innovazioni tecnologiche in Italia nel 2022 vale 2,1 miliardi di euro, +31% rispetto all’anno precedente. La superfice gestita attraverso sistemi digitali riguarda 8,3 milioni di ettari, +33% rispetto al 2021.
Sono alcuni risultati della ricerca realizzata dall’Osservatorio smart agrifood della school of management del Politecnico di Milano e del laboratorio Rise (Research&Innovation for smart enterprises) dell’università degli studi di Brescia, presentata oggi nel corso del convegno ‘Da adozione a valorizzazione: la sfida dello Smart agrifood’, nel quale è intervenuto Luca Brondelli di Brondello, presidente di Enapra, Ente di formazione di Confagricoltura, partner storico dell’Osservatorio. E’ emersa una tendenza di crescita importante: il trend della digitalizzazione del mondo agricolo sta aumentando rapidamente perché è evidente che si tratta del principale driver per la sfida della competitività del comparto declinata nelle tre dimensioni: economica, ambientale e sociale. Molto ancora c’è da fare: coinvolgere le aziende di tutte le dimensioni economiche, migliorare la interoperabilità dei sistemi per gestire e valorizzare i dati, approfondire i vantaggi economici derivanti dalla gestione digitale delle produzioni agricole.
“Mai come in questa nuova rivoluzione digitale il tema delle competenze diventa centrale – ha affermato Brondelli di Brondello – e dai dati presentati oggi si intuisce che le aziende agricole si stanno dotando rapidamente di strumenti per l’agricoltura 4.0., molto di più di quanto sia possibile immaginare ma non hanno le competenze interne per utilizzarle pienamente”.
L’Ente di formazione di Confagricoltura da anni propone e realizza strategie e strumenti per consentire alle aziende (imprenditori e collaboratori) di aggiornare e adeguare il livello di preparazione professionale. Questo lavoro si svolge attraverso una articolata azione che va dall’analisi dei fabbisogni formativi, alla partecipazione alle principali ricerche attualmente in essere in Italia, alla partecipazione a progetti europei specifici sul tema dell’up-skilling e del re-skilling.
“Enapra segue da anni centinaia di aziende strutturate a tutti i livelli e promuove piani formativi complessi che nascono da un accurato esame delle esigenze formative – ha sottolineato Brondelli -, abbiamo visto crescere nelle aziende la transizione digitale anche attraverso l’evoluzione delle attività formative. Le sfide sono molteplici, non solo lo sviluppo delle competenze, ma anche quella della interoperabilità dei sistemi. Spesso sono i tecnici delle aziende a dover intervenire per risolvere un problema che forse ha solo una diversa gestione delle strategie aziendali dei fornitori. In questo senso l’impegno di Confagricoltura che, insieme ad alcuni partner, sta promuovendo una piattaforma che realizzi l’interoperabilità. HubFarm sarà, anzi lo è già, il luogo in cui le aziende possono realizzare compiutamente un sostegno al percorso della transizione digitale”.
Il presidente di Enapra ha concluso auspicando un nuovo sistema di incentivi non più generico ma che sia finalizzato a percorsi concreti di sviluppo digitale per la sostenibilità che contemplino anche percorsi di formazione per imprenditori e collaboratori. In questa direzione va l’esperienza positiva del Fondo Nuove Competenze, orientato sull’accompagnamento alle “transizioni”.